Giro d’Italia 2020, 17 agenti della scorta del Giro-E positivi al coronavirus
Altre positività attorno al Giro d’Italia 2020. Non si tratta questa volta né di atleti né di membri delle squadre, ma di 17 agenti di Polizia impegnati come scorta della Corsa Rosa. I tamponi sono stati effettuati dalla ASL di Chieti nelle giornate di domenica e lunedì e tutti coloro che sono risultati positivi sono ora in isolamento nell’hotel Santa Maria di Francavilla a Mare. Nessuno di loro, apparentemente tutti asintomatici, risulta essere residente in Abruzzo, quindi si tratta di elementi che hanno effettuato servizio per più giorni nell’ambito del #Giro103. Al momento non sono state inoltre fornite indicazioni riguardo le conseguenze di queste positività anche per gli agenti che erano in contatto con loro in questi giorni.
Dopo la positività di Simon Yates (Mitchelton-Scott) e le otto individuate nel giorno di riposo, che hanno portato al ritiro di Mitchelton – Scott e Jumbo – Visma (quest’ultimo non senza polemiche), la Corsa Rosa si trova nuovamente a dover fronteggiare il covid-19 e le sue conseguenze. Nel giorno in cui nel nostro paese è stato raggiunto un nuovo record di casi (che ovviamente va mitigato rispetto ai controlli effettuati in primavera in visto anche del record di tamponi effettuati) e si annunciano sempre più misure restrittive per garantire la salute pubblica, ovviamente si tratta di una notizia che non può non destare preoccupazione.
Anche pensando a quanto raccontato nei giorni scorsi da Jos van Emden, che aveva spiegato come già nel primo hotel in cui la squadra aveva alloggiato, gli spazi erano condivisi tra squadre, membri del servizio neutro e proprio membri del servizio di sicurezza della corsa. Accuse a cui ieri si era aggiunta la testimonianza di un anonimo corridore, che ha parlato dei timori in gruppo riguardo la situazione in corso.
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, si tratterebbe invece di 15 agenti su 18 complessivi impiegati come supporto al Giro E, non a quello riservato ai professionisti. Una precisazione molto importante visto che si tratta di due corse ben distinte, le cui bolle sostanzialmente non hanno alcun contatto fra loro, “con aspetti logistici e organizzativi distinti dai professionisti”.
“Si sottolinea che i casi segnalati riguardano esclusivamente personale impegnato nella scorta al Giro-E, che ha organizzazione, logistica, alberghi, orari e punti di partenza del tutto diversi da quelli del Giro d’Italia dei professionisti – spiega un comunicato della Polizia Stradale – Si è appurato che il cluster sarebbe originato nel team della scorta tecnica. Per quanto concerne i poliziotti di scorta al seguito della corsa dei professionisti, che seguono dinamiche di profilassi autonome, i recenti tamponi effettuati hanno dato tutti esito negativo”.
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